È esperienza comune attraversare momenti difficili o di transizione nella propria esistenza (es. stress, cambiamenti, lutti, difficoltà relazionali, malattie), sentendo di venirne sopraffatti, di non riuscire a gestirli o a riconoscersi.
L'intervento psicologico supporta la comprensione e la gestione di tali momenti, valorizzando le risorse individuali.

L'intervento integra diversi approcci all'interno della psicoanalisi relazionale, al fine di offrire un intervento sempre più articolato alle forme che oggi assumono la sofferenza e il disagio psichico, e di consentire un percorso di ricerca e miglioramento della qualità dell'esistenza e delle relazioni.
In seduta si attivano ed esperiscono vecchi schemi relazionali e modi di interpretare e organizzare le esperienze, che possono venire in questo contesto riconosciuti, tollerati, esaminati e riorganizzati.
′Il rinvenimento di eventi passati può essere utile, ma la comprensione degli attuali modi di essere con l'altro è la chiave del cambiamento′ (Fonagy, 2010).
La psicoterapia dell'adulto e dell'adolescente assumono forme diverse, legate ai diversi momenti e compiti evolutivi.

Le difficoltà di apprendimento costituiscono una fonte di stress e sofferenza per i bambini e i loro genitori, che spesso si ritrovano ingaggiati in conflitti incentrati sui compiti e sullo studio.
Gli insuccessi scolastici hanno risvolti emozionali di vario tipo (es. riduzione dell'autostima, attribuzioni disfunzionali, ansia, comportamenti aggressivi) e impattano sul ben-essere del bambino/ragazzo nel contesto scolastico, interpersonale e familiare.
Occuparsi di valutazione, diagnosi e riabilitazione significa non solo occuparsi di specifiche funzioni cognitive e abilità, ma anche contemporaneamente di emozioni, alimentando un'immagine di Sé competente nel mondo e quindi il ben-essere emotivo.
I disturbi dell'apprendimento (DSA) e le difficoltà di apprendimento presentano grande eterogeneità dei profili e la loro comprensione si pone alla base di interventi mirati alle specifiche esigenze.
Oltre alla valutazione e alla diagnosi, mi occupo anche del trattamento delle difficoltà/DSA all'interno di un approccio metacognitivo.
Sono referente dell'Équipe n.73 autorizzata dall'ATS Milano (Milano e Nord Milano) alla prima certificazione di Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA).

Le neuroscienze indicano come i traumi influenzano le connessioni neurali e l'organizzazione delle attività cerebrali, condizionando le reazioni agli eventi attuali. ′Alcuni eventi sono talmente dolorosi da lacerare in profondità l'immagine che ci siamo fatti di noi stessi o la fiducia che nutriamo nel mondo che ci circonda... il ricordo traumatico... riattivato travolge pensieri, emozioni e reazioni dell'organismo...Quei traumi lontani ridiventano la nuda realtà del momento′ (D. Servan-Schreiber) Le ferite non rimarginate del passato vivono ancora nel presente, riducendo le naturali difese dell'organismo e la capacità di rispondere in modo funzionale alle richieste e alle sfide quotidiane. Utilizzo e integro nell'attività clinica l'approccio EMDR che riconosce il ruolo dei traumi legati alla storia di attaccamento e dei traumi legati a eventi quali lutti, incidenti, aggressioni, abusi e catastrofi nella genesi della sofferenza psichica e relazionale. Il ricordo, con le emozioni e i pensieri associati, viene immagazzinato in modo isolato, disfunzionale, dando luogo a sintomi e problemi nel presente L'approccio EMDR consente l'elaborazione adattativa dei ricordi che possono così essere integrati con altri ricordi ed esperienze, e promuove lo sviluppo delle risorse individuali.

Le cerebrolesioni acquisite o congenite, il ritardo cognitivo, le abilità scarsamente sviluppate possono comportare esperienze frustranti con l'ambiente. Le modalità di elaborazione delle informazioni, di apprendimento e le reazioni emotive, spesso non sono immediatamente comprensibili dall'adulto o dal gruppo dei pari, che non riescono a sintonizzarsi e a offrire esperienze adeguate e calibrate nelle modalità e nel livello di difficoltà.
L'intervento di riabilitazione mira al potenziamento di funzioni (es. memoria, attenzione, funzioni esecutive) e di processi cognitivi necessari per una migliore relazione con sé, con l'ambiente e con l'apprendimento. Il confronto con i genitori e, possibilmente, con i docenti, favorisce la comprensione delle specifiche necessità, difficoltà, capacità e risorse, migliorando la qualità delle proposte e delle relazioni.

La nascita del bambino implica la nascita del genitore e la crescita è un cammino che riguarda entrambi, in un gioco di rimandi reciproci. La genitorialità non è una condizione data, ma un processo relazionale e di apprendimento; è una condizione continuamente negoziata nella relazione con i figli e in perenne trasformazione.
Essere genitori significa saper raccogliere e sostenere le sfide del cambiamento proposte dai figli, tollerando l'incertezza e trovando di volta in volta le risposte migliori per affrontare le diverse situazioni. L'errore è inevitabile e rappresenta l'occasione per la ricerca di nuove modalità relazionali e di soluzioni maggiormente funzionali.
L'intervento psicologico si propone come uno spazio in cui accogliere e riflettere sull'esperienza e la conoscenza di sé in quanto genitore, potenziare le competenze educative, comunicative e relazionali, promuovendo il ben-essere del figlio e delle relazioni familiari.